Teleangectasie
Il laser sfrutta un effetto fisico della luce, che a certe lunghezze d’onda ha la capacità di obliterare e quindi eliminare certe strutture, a seconda della loro composizione. La scleroterapia sfrutta invece la capacità di alcuni farmaci che, una volta iniettati nel vaso, ledono la parete, determinandone la chiusura.
Esistono vari tipi di laser che servono a molteplici scopi (per tagliare come dei bisturi, per vaporizzare lesioni benigne, per chiudere vasi, ecc.)
Molti sono i campi di applicazione; in genere il laser viene usato per eliminare gli inestetismi cutanei. Molte indicazioni riguardano le rughe, le verruche, i nevi, le macchie senili e in genere le lesioni della pelle.
In angiologia il laser trova due applicazioni fondamentali: nella terapia delle vene varicose, pur con qualche limitazione legata alla loro estensione e grandezza, e nella terapia dei capillari, siano essi del viso (couperose), delle gambe (teleangectasie) o angiomi. Il vantaggio fondamentale in quest’ultimo campo sta nel risultato estetico, anche se non tutta la patologia capillare può essere trattata con il laser.
Mentre nei capillari del tronco, torace e viso il laser è universalmente accettato, negli arti inferiori deve spese essere associato alla scleroterapia. Infatti alcuni capillari più grandi non rispondono in maniera adeguata se si usa solamente il laser.
E di fondamentale importanza effetttuare preventivamente un accurato esame ecocolordoppler del sistema venoso che ci permetterà di valutare la continenza del sistema venoso profondo e superficale e di effettuare un eventuale mappaggio emodinamico . Il mappaggio verrà eseguito anche con l’ausilio di una lampada a luce fredda che attraverso una trans illuminazione obliqua percutanea (VEINLITE) valuterà il decorso dei vasi più superficiali
La scleroterapia consiste nella cura delle varici e delle telangectasie mediante l’iniezione all’interno dei vasi venosi di una sostanza farmaceutica che provoca una reazione infiammatoria a livello della parete interna della vena stessa. Questa reazione infiammatoria, nel giro di qualche giorno comporta l’obliterazione e la successiva fibrosi (chiusura) della vena stessa. Una seduta di scleroterapia dura circa 15- 20 minuti. Le sedute possono variare , mediamente, da 3 a sei e si effettuano una volta la settimana.
Subito dopo le iniezioni del farmaco all’interno della vena si procede a posizionare dei piccoli tamponcini ed applicare una calza elastica che il paziente dovrà indossare per due giorni.
Sebbene molti medici e pazienti pensano che la medicina sia una scienza non bisogna dimenticare che essa è anche un arte .
La scelta del farmaco da iniettare, il tipo di siringa e l’ago utilizzato, la pressione esercitata sulla siringa, lo studio pre sclerosante fanno si che la tecnica medica diventi arte.